Daniela Raimondi l’ho incontrata a Mezzago (Milano) nel maggio 2008, in occasione di un premio di poesia.
Era seduta davanti a me, in compagnia della mamma.
Terminata la lettura del mio testo, si avvicinò per dirmi che aveva riconosciuto il dialetto del suo paese natio, chiedendomi di dov’ero. Risposi che ero mantovana, e nello specifico di Ostiglia. Lei mi disse che era nata a Sermide ma che poi, piccolissima, si dovette trasferire con la famiglia in provincia di Varese, e che dagli anni ’80 viveva a Londra.
Non ci siamo dette nulla di più.
Ottobre 2008: visito il sito del premio Nosside per avere informazioni sul bando (il premio Nosside, a Reggio Calabria, lo vinsi nel 1992 e nel ’91 conseguii un 3° posto) e a tutto schermo mi trovo il nome di Daniela Raimondi quale vincitore assoluto dell’edizione 2008.
Nella sua biografia, al di là di tutti i premi e riconoscimenti che le sono stati assegnati, leggo che è nata in febbraio come me, che ha pubblicato anche con la Casa Editrice Moby Dick di Faenza (la stessa dove anch’io pubblicai nel ’98 “Brisi ‘d lüna”). Queste coincidenze mi fecero osare di scriverle una e-mail, dove oltre ai miei più vivi rallegramenti per il Nosside 2008, le dicevo di tutte queste ‘nostre’ situazioni comuni, ricordandoLe nel frattempo il nostro sfuggente incontro di Mezzago.
Lei rispose subito al mio messaggio dicendomi che sì, si ricordava molto bene di quel giorno.
Da allora ci siamo veramente ‘incontrate’, e non mi par vero di avere l’onore della sua stima e della sua amicizia.
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